EPICURO E LA FELICITA’ ALIMENTARE

EPICURO E LA FELICITA’ ALIMENTARE

EPICURO E LA FELICITA’ ALIMENTARE

Si è appena conclusa a Senigallia la 2° edizione del festival Epicureo tema di quest’anno la libertà che Epicuro pone tra le 3 cose per raggiungere la felicità.

Fin dall’antichità l’uomo ha cercato il segreto della felicità, pochi filosofi hanno trovato risposte più suggestive e rilevanti del filosofo Epicuro, nato in Grecia nell’isola di Samo nel 341 a.C.

Purtroppo quasi tutte le sue opere sono state perdute.

Epicuro sosteneva che tutti possiamo trovare il modo per essere felici, il problema per molti è che guardano nella direzione sbagliata.

Epicuro, diversamente da molti altri, pensava che non ci fosse niente di male nel desiderare una vita piacevole e spassosa e si ripromise di spiegarci come ottenerla.

E’ facile pensare che il denaro possa risolvere ogni cosa… ma è poi vero?

Epicuro era dedito ad una vita di piacere: gli piaceva il sesso, le risate, la bellezza.

La sua filosofia può aiutarci a trovare la felicità più di una carta di credito.

Oggi le persone che amano il lusso nel mangiare e bere vengono definite epicuree, in realtà si tratta di un equivoco grossolano.

Al centro della filosofia di Epicuro c’è un pensiero semplice: noi non siamo capaci di capire cosa ci possa rendere felici, sebbene ci sentiamo attratti dalle cose materiali, tanto da essere convinti che siano le cose di cui abbiamo bisogno per essere felici, spesso ci sbagliamo.

Ciò che vogliamo non è sempre ciò di cui abbiamo bisogno e ciò appare lampante quando usciamo a fare shopping.

Compriamo troppe cose, pantaloni, vestiti, scarpe, siamo vittime di desideri sostituitivi, quasi maniacali.

Epicuro sosteneva che gli ingredienti della felicità sono invece piuttosto a buon mercato.

Gli ingredienti più importanti per Epicuro sono 3:

  1. Amicizia
  2. Libertà
  3. Una vita analitica

 

    1. L’amicizia, “Di tutti i beni che la saggezza procura per la completa felicità della vita, il più grande di tutti è l’acquisto dell’amicizia.”

Epicuro posizionava l’amicizia nella scala dei piaceri naturali e necessari, affermando che per la felicità dello spirito occorre ritrovare il gusto per le cose vere.

Se vivesse oggi non lo incontreremo mai a divorare un pasto da solo in fast food.

Epicuro predicava l’appagamento della fame fatto di cibo e bevande ricercate per raggiungere la serenità e la pace nel corpo.

    1. La libertà. Per Epicuro e i suoi amici essere liberi significava essere economicamente indipendenti, autosufficienti, non costretti a rendere conto a qualche orribile capo.

Decisero infatti di lasciare Atene, dove regnavano la brama per il potere e le maldicenze che per Epicuro erano piaceri del tutto accessori.

Non davano peso a vestiti e denaro ma al fatto di essere autosufficienti e soprattutto all’aver raggiunto l’indipendenza dal giudizio degli altri e di conseguenza non avevano nulla da dimostrare.

    1. Una vita analitica. La comunità epicurea aveva l’abitudine di discutere dei problemi e riflettere sulle preoccupazioni, analizzare i pensieri in modo da diminuire le ansie.

Per fare questo era necessario trovare tempo e spazio per riflettere in solitudine.

Ma se gli ingredienti della felicità sono tanto semplici perché sono poche le persone felici?

Siamo sviati dalla pubblicità che tende a sedurci e a farci pensare che nella nostra vita manchino molte cose, tende a farci associare ciò che vogliono vendere e non ciò di cui abbiamo realmente bisogno.

Epicuro invece ci insegna che sono solo 3 le cose di cui abbiamo veramente bisogno per essere felici: AMICI, LIBERTA’ E VITA ANALITICA.

Nonostante siano trascorsi più di 2000 anni il pensiero di Epicuro è molto attuale e ci costringe a riflettere se veramente siamo liberi nei nostri comportamenti o manovrati dai media o peggio ancora da noi stessi e le nostre credenze.

Altro aspetto molto importante, in questo momento di emergenza che stiamo vivendo  a causa del Covid-19, è che siamo costretti ad una dieta delle relazioni umane, siamo senza strette di mano, baci, abbracci, senza fisicità che l’amicizia porta sempre con sé.

Proprio in questo momento è bene approfittare della DIMENSIONE CONTEMPLATIVA che non vale solo per il credente ma per ogni essere pensante.

In questi spazi di silenzio si può riscoprire la preghiera e riscoprire il valore delle cose, la bellezza e la gioia di vivere il momento presente.

Oggi più che mai il valore del cibo sano e ricercato, mangiare in compagnia di amici veri, bere un buon vino e parlare delle nostre preoccupazioni è quanto di meglio possiamo desiderare per essere felici e in forma.

Cosa aspettiamo quindi a seguire i consigli del filosofo Epicuro, non è mai troppo tardi per occuparci di noi stessi, della nostra salute, della nostra forma fisica e spirituale.

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Laura & Sofia